Prezzo concentratori: come orientarsi
Prezzo concentratori: come orientarsi
Molti pazienti ci contattano per richiedere come mai su siti internet come eBay trovano concentratori dal costo esiguo (poco più di 200,00 Euro), mentre su siti specializzati come il nostro i costi sono quasi 20 volte superiori.
Purtroppo il mondo dei concentratori di ossigeno è pieno di insidie: dietro lo stesso nome si celano dispositivi in grado di curare patologie respiratorie, ma anche semplici erogatori di aria arricchita.
Il principio su cui si basano tutti i concentratori di ossigeno è lo stesso: l'aria viene aspirata, l'azoto viene separato dall'ossigeno e viene rilasciato ossigeno puro.
Ma allora dove sta la differenza?
La differenza principale risiede nel fatto che i concentratori a basso costo erogano ossigeno con purezza non superiore al 50%, che sarebbe meglio definire come aria arricchita. Per un paziente che soffre di BPCO, enfisema o fibrosi si tratta di un sistema totalmente inutile che non è in grado di alzare la percentuale di saturazione di ossigeno nel sangue nemmeno di 1 punto.
Questi macchinari vanno bene per persone sane che richiedono un supplemento di aria per motivi sportivi o meramente estetici.
I pazienti affetti da patologie croniche invece hanno necessariamente bisogno di dispositivi in grado di raggiungere almeno il 90% di ossigeno.
In secondo luogo una differenza di costo importante è data dalla scheda madre: i concentratori portatili erogano un flusso pulsato ed hanno bisogno di un algoritmo in grado di non saltare nemmeno un atto respiratorio del paziente. I concentratori di bassa qualità non sono in grado di rilevare differenze nei vari atti respiratori: nei peggiori casi saltano fino al 40% delle richieste di ossigeno del paziente.
I sistemi più evoluti, come quelli dei dispositivi Inogen One, sono in grado di seguire il respiro del paziente anche durante le fasi di sforzo con alta frequenza respiratoria (35-50 atti/minuto) erogando la portata di ossigeno necessaria.
Un altro costo importante è imputabile alle batterie: grazie a queste i concentratori permettono di avere un'autonomia maggiore rispetto alle bombole di ossigeno liquido.
Le batterie di buona qualità (con celle agli ioni di litio di ultima generazione) fanno lievitare i costi fino al 45%, motivo per cui alcuni concentratori durano fino a 6-8 ore reali mentre altri dopo 1 ora sono completamente scarichi.
Questo è anche il motivo per cui vi è una differenza di costo importante tra i concentratori portatili (dotati di batteria) e quelli stazionari (privi di batteria).
Infine una voce che incide sul prezzo è l'assistenza: la maggior parte dei concentratori a basso costo sono di produzione cinese e non offrono alcuna assistenza post-vendita, che invece è fondamentale per la sostituzione dei filtri molecolari. I concentratori di alta qualità permettono di avere un'assistenza continuativa, fondamentale in caso di terapia cronica.