La saturimetria è un esame domiciliare che serve a verificare la quantità di ossigeno nel sangue del paziente e la sua frequenza cardiaca. Con la sola saturimetria NON è possibile risalire alle cause che la originano, ma è possibile verificare quanto è importante il fenomeno.
Con la saturimetria si misura il grado di saturazione, ossia la quantità di ossigeno disciolto nel sangue arterioso e l'andamento della sua frequenza cardiaca (curva pletismografica). Si misura in termini percentuali rispetto al totale dei gas disciolti nel sangue.
Con l'aumentare dell'età le percentuali limite dell'ipossia (ossia la carenza di ossigeno nel sangue) diminuiscono, tuttavia per convenzione si considerano questi valori limite:
Un tecnico viene al domicilio del paziente per portargli la strumentazione.
Sul dito del paziente (di normale l'anulare della mano destra) viene posizionato un sensore a pinza in grado di emettere un fascio di luce infrarosso, grazie al quale è possibile leggere la densità dei gas contenuti nel sangue arterioso del paziente.
Il sensore è collegato, mediante un cavo, ad un dispositivo che memorizza la saturazione secondo per secondo. In questo modo è possibile valutare l'andamento della saturazione in un arco di tempo prolungato (es. una notte intera).
Non è in alcun modo doloroso, anzi: il paziente non si accorge nemmeno di indossare un sensore.
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